Fotografia di moda: tra arte, talento e tecnica
Fotografia di moda: tra arte, talento e tecnica
La fotografia di moda è parte integrante delle nostre vite: ogni volta che sfogliamo una rivista, navighiamo su internet, guardiamo i cartelloni pubblicitari, siamo coinvolti in una comunicazione che gioca con l'equilibrio raffinato del marketing e con il fascino dell'arte.
Origini aristocratiche
La storia della fotografia di moda è indissolubilmente legata allo sviluppo dell'industria fashion: già nella seconda metà dell'800 alcuni professionisti si affermarono come fotografi di moda, grazie ai ritratti di donne aristocratiche e del bel mondo vestite dalle maison, dando vita ad una liaison tra personaggi famosi e immagini che perdura ancora oggi.
Storia di un successo
Nel 1867 Harper's Bazaar nasce come prima rivista di moda americana, seguita cinque anni dopo da Vogue. La loro comparsa coincise da un lato con un progresso tecnologico che permette la riproduzione fotografica in serie, dall'altro con la possibilità di inserire, nelle pagine stampate, testi e fotografie affiancate - cosa che fino al 1890 non era possibile.
Tra le due testate trascorsero anni di ricorsa tra chi fosse la più influente e la pionieristica, introducendo visioni innovative della donna: già negli anni '30 i set fotografici ritraevano bellezze baciate dal sole, in ambientazioni che mettevano in risalto l'indipendenza della figura femminile moderna. Tra le figure più note di quel periodo spicca quella di Louise Dahl-Wolfe, capo del settore fotografico di Harper's Bazaar: determinata, moderna, indipendente e creativa, con la sua arte all’avanguardia per l’epoca influenzò le regole della fotografia di moda, utilizzando la luce naturale e pose open air in grado di spezzare la rigidità dei canoni formali.
I decenni successivi furono ricchi di produzioni e artisti eccellenti: impossibile non ricordare Man Ray, Edward Steichen, James Abbott, Irving Penn, William Klein. Fu quest'ultimo a spezzare definitivamente le catene della fotografia classica, con immagini di rottura e tecnologie innovative utilizzate in maniera trasversale, dal fotogiornalismo alla moda.
Il secondo dopoguerra
Se durante il periodo bellico la moda passò in secondo piano - per le ristrettezze che costringevano un riutilizzo funzionale di ciò che era disponibile - fu nel secondo dopoguerra che iniziò una vera e propria rivoluzione: nel '47 Christian Dior lanciò una collezione che aveva come scopo quella di “riportare tra noi la bellezza dell’abito femminile, con forme morbide e rotonde e gonne fluenti”. Ad immortalare una Parigi liberata e la nuova donna fu Willy Maywald.
Seguirono critiche e nuove stagioni di stile, guidate da Coco Chanel e da molti altri: ciò che non è cambiato da allora è l'attenzione alla fotografia di moda che da allora non è scemato mai.
Un sapiente mix di abilità tecniche, sensibilità artistica e sociale, per riuscire a ritrarre correttamente l'evoluzione della figura femminile attraverso i decenni. E spesso anticipando tendenze e nuovi stili.
Maestri italiani
Se la storia della fotografia di moda trova i suoi natali negli Stati Uniti, l'Italia non si può dire ultima quanto ad esponenti di spicco. Sono tanti i nomi importanti, che hanno lasciato un segno indelebile nella storia, ma tre sono quelli che oggi attraversano i decenni con indomita potenza e con una carica rivoluzionaria impareggiata.
Paolo Roversi
Talento naturale, che già a nove anni ritrae la sorella maggiore pronta ad uscire, Paolo Roversi è l'artista dallo sguardo perspicace, in grado di interpretare la moda creando atmosfere dalla forte carica emotiva. A Parigi negli anni '70 scopre i lavori di Richard Avedon, Helmut Newton, Guy Bourdin e molti altri maestri del ritratto, affinando la sua tecnica come assistente fino a quando firma la prima campagna con il suo nome, per Christian Dior. Da quel momento il suo nome è desiderato dai designer più celebri e da tutte le riviste del settore, affermandosi come uno dei fotografi di moda di maggior talento e dallo stile riconoscibile.
Il suo tratto distintivo è sicuramente la tecnica utilizzata: "Alla ricerca dell'emozione e della suggestione (…) rifiuto l'oggettività del colore e lo uso in maniera molto soggettiva. Il mix magico dell'immagine fotografica è quel misto indefinibile di realismo e finzione, astratto e concreto, illusione e verità". Predilige il grande formato, dove riesce ad esprimere immagini intime, atmosfere dagli accenti rétro, con colori smorzati e chiaroscuri poetici. Un mondo stilistico ispirato ai Preraffaeliti riletti in chiave sorprendentemente contemporanea.
Oliviero Toscani
Da poco ottantenne e protagonista con oltre 800 opere di una mostra a lui dedicata a Palazzo Reale a Milano, Oliviero Toscani è una figura carismatica che attraversa non solo il panorama della fotografia, rinnovandola per sempre, ma rivoluzionando anche una certa idea di campagna pubblicitaria.
Figlio del primo fotoreporter del Corriere della Sera, eredita dal padre la passione per la fotografia, che approfondisce a Zurigo prima, a Milano poi. I suoi primi passi si muovono nel campo della pubblicità, collaborando con Algida e con le principali riviste nazionali. Il suo obiettivo segna subito il passo, grazie ad una speciale capacità di creare ritratti in cui l'estetica, l'attualità e la condizione umana sono contemporaneamente presenti. Celebri i suoi scatti di Lou Reed, Donna Jordan, Monica Bellucci, Mick Jagger, Federico Fellini e Carmelo Bene.
A partire dal 1982 collabora con Benetton, curandone la strategia di comunicazione, l'immagine, la presenza online. La sua capacità disruptive non passa inosservata, e in quegli anni dà vita a campagne che rimangono nella storia sia per stile estetico che per carica emotiva, prendendo il nome di shockvertising. Il suo genio poliedrico si è prestato negli anni a lavorare per moltissimi brand, tra cui Valentino, Chanel, Robe di Kappa, Fiorucci, Prenatal, Jesus, Artemide.
Giovanni Gastel
Protagonista già dagli anni '70 del panorama internazionale della fotografia di moda, Giovanni Gastel è un professionista poliedrico e raffinato, che oltre all'obiettivo si dedica alla scrittura, alla poesia e alla ricerca artistica. Settimo figlio di una famiglia aristocratica, nipote di Luchino Visconti, Gastel riesce nell'intento di unire una visione elegante della vita con una tecnica raffinatissima, applicata al ritratto, alla moda, al reportage.
Dal 1982 inizia una carriera folgorante, che lo porta a calcare la scena per oltre vent'anni da protagonista, lavorando per Versace, Missoni, Tod’s, Trussardi, Krizia e Ferragamo in Italia e per Dior, Nina Ricci e Guerlain a Parigi. Scatti che hanno influenzato intere generazioni e che ancora oggi emanano una forza dinamica e profondamente innovatrice.
Di sé dice «Un fotografo deve saper fare tutto. Non ho mai creduto alla specializzazione, la tecnica è importante, ma ciò che conta è riuscire a raccontare un sogno e io credo che nelle mie immagini ci sia sempre un pezzetto di me. Qualcosa di autobiografico. Qualcosa che riesce a lasciare un segno di riconoscibilità».
Davanti al suo obiettivo posano le top model più iconiche, Naomi Campbell, Linda Evangelista, Cindy Crawford, Monica Bellucci, Bianca Balti. Costretto al lockdown a Milano, muore a Milano il 13 marzo del 2021, per conseguenze al virus del Covid 19.
Fotografia di moda: i corsi d'eccellenza
Dedicato a chi presenta una forte passione per lo stile e una mente creativa, il corso in Fashion Styling & Creative Direction proposto da Istituto Marangoni è la porta d'ingresso per un mondo che unisce comunicazione e moda. Si approfondiranno gli argomenti principi dello stile, del prodotto e del marketing, per poter avviare la propria carriera come stylist. Dedicato agli undergraduate, dà la possibilità di acquisire conoscenze e competenze complete per una professionalità dedicata all'editoria, alla pubblicità, immagine, fashion film e restyling di marca, sia su magazine online che su carta stampata e sui social media.
Pensato per creare professionisti affermati nel fashion styling e nel fashion video, il Master in Fashion Styling, Creative Direction & Digital Content è il corso di Istituto Marangoni dedicato a chi già presenta una preparazione specifica nell'ambito delle immagini e della moda. Concepito per esaltare le capacità di fashion image maker, approfondisce i temi della creatività digitale e il linguaggio estetico della moda e del lusso.
Attraverso un approfondimento culturale dedicato e una sperimentazione tecnica, il corso esplora le dinamiche delle immagini all'interno del fashion system, sia attraverso la fotografia, l'animazione che il video mood. Alla fine del corso i partecipanti avranno le competenze creative e culturali necessarie a sviluppare uno shooting di moda, dal concept iniziale all'editing finale, attraversando con cognizione lo storytelling, il contesto culturale e l'analisi delle tendenze.
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