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Moda sostenibile: scopriamo come diventa sempre più etica e green

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Moda sostenibile: scopriamo come diventa sempre più etica e green

Da industria inquinante a nuovo volano creativo, la moda sostenibile ha iniziato un importante percorso per modificare visioni e percorsi produttivi.
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Considerata la seconda industria più inquinante al mondo, la moda è stata presto chiamata a intraprendere una strada sostenibile per migliorare non solo il benessere del pianeta ma anche per rispondere ad un'esigenza valoriale e di mercato sempre più impellente.

La sua struttura tentacolare e multilivello ingloba diversi settori, tutti coinvolti in un potente sforzo di rinnovamento e di revisione dei processi in chiave eco compatibile. Tessile, manifatturiero, pelletteria ma anche logistica e trasporto fino ad arrivare ai punti vendita: la complessità è davvero imponente, ma sono tantissimi i brand che si stanno impegnando in un percorso nuovo e rivoluzionario, dai più piccoli ai più internazionali.

Consumismi e revisioni

Per molti decenni il fashion system è stato caratterizzato da una grande corsa a creare, produrre e comprare sempre con maggiore frequenza. L'avanzata esplosiva del fast fashion ha segnato un momento culturale importante, definito da collezioni che si susseguono rapidamente e da bisogni d'acquisto costanti per riuscire a rimanere aggiornati con le nuove tendenze. Con una ripercussione sorprendente quanto a rapidità di obsolescenza del guardaroba.

Questa forma di consumismo ha portato inevitabilmente ad un abbassamento della qualità, a produzioni dislocate nel terzo mondo, problemi di sfruttamento della manodopera e soprattutto un enorme costo in termini di inquinamento e spreco di risorse, in particolar modo l'acqua.

Le nuove generazioni hanno creato un nuovo e importante movimento culturale, in cui anche l'abbigliamento e gli accessori vengono valutati per il loro impatto ambientale. Eco fashion, slow fashion, conscious fashion sono definizioni diverse di un cambiamento che ha investito in pieno l'industria della moda, virando verso una catena produttiva etica e sostenibile, che sia davvero in grado di ridurre o annullare il proprio impatto sull'ambiente.

Cambiare paradigma

Ripensare un sistema così vasto e articolato è uno sforzo molto grande: le due direttrici principali sono la salvaguardia dell'ambiente e la tutela dei lavoratori. E anche un gesto semplice come comprare una maglietta diventa carico di significati: economici, politici, culturali.

Per rendere questo settore più etico ed eco compatibile, sono nate tantissime iniziative. Sul lato della componente umana si sta lavorando a più mani sul recupero dell'artigianalità e sulla valorizzazione di piccoli brand o di designer indipendenti.

Per quanto riguarda l’impatto ambientale della moda le strade percorse vanno dal riciclo dei capi alla riqualificazione del vintage, fino al recupero e al riutilizzo di materiali pre o post consumer. Le fibre sintetiche da rifiuti oceanici, o il nylon riciclato certificato sono un passo avanti importante nella realizzazione di capi che pesano meno sulla somma finale dell'inquinamento. 

Sono molti brand che propongono collezioni realizzate con materiali organici certificati, dalle start up fino alle grandi maison, che hanno lanciato sul mercato collezioni contraddistinte da filati riciclati, biologici o in cuoio vegano (dalla mela, dalla canna da zucchero, dai cactus o dai funghi). Dalla schieratissima  Stella McCartney fino alla più italiana Intimissimi, non c'è realtà che non trovi necessaria una revisione della proposta prodotto in chiave sostenibile. 

Premi e riconoscimenti 

The Green Carpet Fashion Awards è il premio tutto italiano nato da un'iniziativa della Camera Nazionale della Moda Italiana. Dal 2017 celebra il meglio della moda sostenibile, con uno speciale focus sul cambiamento rapido dei metodi produttivi preservando il patrimonio e l'autenticità dei piccoli produttori. Sono un po' gli Oscar della Moda, un riconoscimento a livello mondiale che coinvolge tutte le principali maison, le celebrità e le socialité impegnante nel campo della sostenibilità. Si consegnano al Teatro La Scala per onorare sia l'impegno creativo che il reale impatto sulla natura. 

Earth Day 2022: i brand italiani da conoscere

In occasione dell'Earth Day 2022 sono stati premiati alcuni brand di abbigliamento e accessori il cui cuore pulsa al ritmo della terra. Gli stilisti emergenti seguono prevalentemente la strada della sostenibilità, con pratiche in grado di minimizzare gli sprechi o scegliendo materiali innovativi o riciclati. Tra i talenti Made in Italy ricordiamo Rearea, nata da Aurora Mazzi ed Elia Docente, giovani designer laureati nel 2021, la collezione di Raree Show che offre un luxury streetwear rigorosamente Made in Italy, Garbage Core o Themoirè. Anche Niccolò Pasqualetti ha lasciato un segno tangibile, con una collezione genderfluid totalmente sostenibile completata da gioielli in materiali naturali.

Nell'impossibilità di citarli tutti, citiamo So-Le Studio, un brand di gioielli la cui mente è Maria Sole Ferragamo. Dagli scarti di lavorazione del brand Salvatore Ferragamo realizza creazioni in pelle dalle forme palpitanti, intense di vitalità, e totalmente sostenibili.

Casasola: l'esempio nato dall'esperienza di Istituto Marangoni 

Barbara Casasola è l'ex alunna di Istituto Marangoni che è riuscita ad emergere con decisione nel mondo del fashion sostenibile. Finalista nel 2012 del premio "Who is Next" con giuria composta tra le altre da Franca Sozzani e Silvia Venturini Fendi, Casasola firma collezioni caratterizzata da grande semplicità e carattere, con un lavoro profondo sul modello, sul taglio, sugli elementi costruttivi.

Già amata da celebs come Beyoncé e Gwyneth Paltrow, ha una supply chain trasparente e tracciata, che utilizza materie prime, tessuti e filati sostenibili e certificati. La viscosa arriva, infatti, da foreste europee gestite in modo sostenibile, la lana proviene da allevamenti mulesing-free e il cotone è organico. 

Preparazione, innovazione

Preparazione, capacità tecniche, ricerca e innovazione: Istituto Marangoni con i suoi corsi fornisce un consistente impianto culturale e una visione contemporanea della moda, per affrontare con dinamicità il mercato dei recruiters fashion. I corsi in Fashion Design approfondiscono con perizia e precisione tutti gli aspetti della creazione e ideazione del prodotto, fornendo contemporaneamente una solida preparazione quanto a sostenibilità.

L'Istituto si è impegnato in questi anni a portare avanti progetti trasversali in collaborazione con le maggiori aziende internazionali per approfondire il tema etico ed ecologico, come l'esperienza con Tod's Academic Experience. I risultati sono storie di successo raccontate dai nostri Alumni nella sezione dedicata: l'ennesima conferma di una professionalità e di una coerenza senza pari nell'ambito delle scuole fashion. 

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