Moda anni 70’: eclettismo e varietà
Moda anni 70’: eclettismo e varietà
Milano, la genesi del successo.
È negli anni 70’ che il miracolo italiano cede alla spinta della globalizzazione per un nuovo modello di sviluppo che, attraverso rivolte e nuove conquiste, cambierà il costume, la società e, di conseguenza, il sistema moda. La spinta femminista promuove il desiderio di libertà attraverso una nuova figura di riferimento che diventa il tramite di questi cambiamenti sociali: lo stilista. Walter Albini è considerato il primo stilista italiano, ha creato abiti importanti rivolti soprattutto al ceto medio e insieme a Missioni e Krizia sposta nel 1971 le sue presentazioni da Firenze a Milano. La storica sfilata al Circolo del Giardino è un piccolo atto rivoluzionario che segna l’inizio del prèt a porter italiano. Albini di fatto inventa una nuova immagine della donna in giacca, pantaloni o chemisier riproponendo il revival come intelligente forma di ricerca contemporanea. Grazie alla collaborazione con aziende artigianali e l'industria tessile, contribuisce alla nascita della filosofia collettiva del Made in Italy che trova a Milano il nuovo polo di attrazione industriale della moda.
Glam Rock, Streetwear e lo styling delle rock star
Contaminazione esotica ed estetica personale sono le direttrici edoniste che caratterizzano lo stile degli anni 70’. Pantaloni a zampa di elefante, gonne ampie a balze, maxi dress, scarpe con la zeppa e tute genderless sono i capi iconici di un’epoca che riscopre il piacere di colori vivaci e materiali realizzati con fibre sintetiche. La nascita del glorioso glam rock, come fenomeno culturale musicale, in cui l'androginia di David Bowie diventa gusto estremo di lustrini e tessuti preziosi, sovverte le regole borghesi del buon costume e i limiti del genere sessuale. La subcultura giovanile, dell'hippy al punk, definisce i codici di abbigliamento prendendo spunto dall’ambiente in cui vive, libero da ogni convenzione che si trasforma in abiti rotti, strappati, volutamente consumati: lo streetwear che nasce in California tra le comunità di surfisti e skateboarder presto abbraccerà il mondo del cinema e della musica. Le rockstar e il jet set internazionale diventano i riferimenti della generazione degli eccessi e della disco music che a Studio 54 a New York, più che un locale un fenomeno sociologico, trova la sua naturale destinazione. Qui ogni sera vanno in scena outfit scintillanti, camicie di lurex, pantaloncini spandex, mini décolleté con stivali alti al ginocchio in Pvc o latex. Lo stile diventa una struttura funzionale alla comunicazione, quel caos ribelle che trova nel culto della personalità un linguaggio fatto di precise scelte tra abiti e accessori. Costruire l’immagine personale oggi spetta allo stylist, la figura professionale che attraverso un percorso di formazione e ricerca interpretare l'anima del brand e la esalta attraverso uno stile inconfondibile.
Yves Saint Laurent, couturier e rivoluzionario femminista.
Il movimento, anche estetico, che avviene nelle strade ispirerà le collezioni di Yves Saint Laurent per creare il guardaroba della donna moderna dando loro il “potere” come espressione di ribellione e glamour. La “collection scandale” del 1971 dedicata agli anni Quaranta, trae ispirazione dai club newyorkesi proponendo camicette in organza e top trasparenti, un’affermazione di uguaglianza tra i sessi che incontra l’arte e definisce per sempre lo stile Saint Laurent. Un'esplosione creativa con trench, knikerbokers e soprattutto “le smoking”, l’eversivo capo che per la prima volta mette il pantalone alle donne e libera l’immaginario collettivo dell’abbigliamento unisex. Grazie alla sua elegante carica androgina fra le prime ad adottare queste creazioni ci furono Catherine Deneuve, Liza Minnelli e Bianca Jagger ambasciatrici della rivoluzione femminista che porterà alle più grandi conquiste sociali nel Novecento. Il successo e l’influenza “del couturier più importante esistito” è stata celebrata per la prima volta con una retrospettiva al Costume Institute del Metropolitan Museum of Art a testimoniare il genio e la capacità della moda di raccontare i cambiamenti del mondo.
CORSO IN FASHION STYLING & CREATIVE DIRECTION CORSO BREVE IN FASHION IMAGE & STYLING