La prima mostra in realtà aumentata geolocalizzata realizzata con tecnologia Custom Landmarker a cura della School of Design di Istituto Marangoni Milano in collaborazione con Snapchat
La cultura del progetto ha sempre unito in sé contenuti materiali e umanistici. Oggi, l'ascesa degli scenari virtuali aggiunge una nuova variabile all'equazione estetica del design, ridefinita dai percorsi visivi aperti dai paesaggi digitali. A partire dalla domanda se i pixel possano essere considerati come i nuovi atomi del prodotto, fornendo così un nuovo materiale che si va ad aggiungere ai tradizionali legni, metalli e plastiche con cui i designer hanno sempre lavorato.
Negli ultimi tempi si assiste di fatto a una proliferazione di progetti in realtà aumentata e oggetti virtuali che vanno ad arredare il nostro ambiente visivo “ibrido”, fatto da una combinazione di elementi reali e virtuali. Man mano che queste esperienze, intangibili ma visivamente percepibili, si moltiplicano, la questione relativa al loro status epistemologico – se siano esse immagine o realtà o qualcosa a metà tra le due – sembra priva di rilevanza, superata dalla continua crescita di design virtuale la cui presenza eterea presenza digitale continua a stratificare sulla realtà materiale.
Organizzata dalla School of Design di Istituto Marangoni Milano in collaborazione con Snapchat, ‘Layered Transparency’ è la prima mostra realizzata con la tecnologia Custom Landmarker che permette di geolocalizzare gli elementi prodotti in realtà aumentata. Una selezione di progetti realizzati dagli studenti dei corsi di Product Design è stata quindi virtualmente collocata nelle strade del Durini Design District ed è ora visitabile dagli spettatori in diverse location all'aperto attraverso la scansione degli appositi Snapchat che permettono di vedere i progetti attraverso l'app di Snapchat (ci si può fare anche un selfie!).
Giorgia Apreia
Chaise longue pensata per il brand Memphis, il cui linguaggio si è definito negli anni Ottanta come caratterizzato da forme geometriche solenni e colori accesi.
Scopri il progettoMarco Ripani
Air Whale è una seduta pensata per il brand Cappellini ispirata al profilo della pinna delle megattere, che grazie al suo profilo sinusoidale garantisce elevate prestazioni idrodinamiche.
Leggi tuttoMariana Prestes
“Saudade” è una parola brasiliana ma un sentimento universale, il suo significato è quello della nostalgia che può emergere in ogni momento a causa di una canzone, un profumo, un luogo o semplicemente una distanza.
Leggi tuttoMatteo Agati
Pagh è uno sgabello con le dimensioni di una poltrona, che unisce la tradizione orientale a quella occidentale.
Leggi tuttoRiccardo Ciofi
Questo divano, il cui nome rimanda all'ibridazione dello spazio fisico e digitale, è stato pensato come proposta per il brand Moroso.
Leggi tuttoSilvio Pompei
Quinta è un divisorio mobile fonoassorbente pensato come proposta per il brand Alias in risposta alle nuove esigenze del lavoratore “agile”, il cui spazio domestico deve essere continuamente rimodellato per passare da un ambiente privato a uno lavorativo.
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